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Data dagli anni tra il 1838 e il 1839 l.inizio della fortuna europea di Belli; una fortuna che poi ha attraversato l.Ottocento e il Novecento, come testimonia una prima raccolta delle numerose traduzioni dei sonetti romaneschi, pubblicata nel 1983, con il titolo Belli oltre frontiera. La fortuna di G.G. Belli nei saggi e nelle versioni di autori stranieri (Bonacci editore). In ideale prosecuzione di quell'antologia la presente pubblicazione testimonia il perdurante favore che i sonetti di Belli riscuotono da parte di poeti, studiosi e italianisti, presentandone le nuove versioni in cinque lingue (francese, inglese, tedesco, russo e spagnolo), con il testo originale a fronte. La cultura europea continua a misurarsi con il genio di Belli e a cimentarsi nella difficile impresa di tradurlo, sfidando così vittoriosamente l.ammonimento di Robert Frost: "La poesia è ciò che nella traduzione va perso".